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Per gli Enti del terzo Settore in arrivo schemi di bilancio dedicati

18 Gennaio 2020 in Speciali

In arrivo gli schemi di bilancio per gli enti del terzo settore  (associazioni , fondazioni e imprese sociali). 

Parliamo di un rendiconto di cassa, semplificato dedicato agli enti di piccole dimensioni.  In esso, andranno documentate il carattere strumentale e secondario delle attività diverse.

Pe gli enti di grandi dimensioni  è prevista la relazione del revisone, la relazione di missione (sostituirà la nota integrativa e la relazione) e il rendiconto gestionale  prenderà il posto del conto economico sulla gestione.

Queste alcune delle novità contenute nello schema di Dm dedicato alla  modulistica in materia di bilancio e di scritture contabili rivolte agli enti del terzo settore  in fase di stesura finale  da parte dei tecnici del ministero lavoro.

La disciplina normativa degli Enti del Terzo Settore

L’articolo 13,  rubricato «Scritture contabili e bilancio», del dlgs n. 117/2017,  detta le regole  di base  del bilancio  degli Enti del terzo settore (Ets), che non esercitano la propria attività esclusivamente o principalmente in forma di impresa commerciale, sono tenuti a redigere.

La norma,prevede che il bilancio «deve essere redatto in conformità alla modulistica definita con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sentito il Consiglio nazionale del Terzo settore».

Sulla base di tali indicazioni, la modulistica, riguarderà quasi sicuramente i bilanci dell’anno 2021.

L’articolo 13, primo e secondo comma, del dlgs n. 117/2017 statuisce che gli Ets :

– con ricavi, rendite, proventi o entrate comunque denominate non inferiori a 220.000,00 euro devono redigere un bilancio di esercizio formato da stato patrimoniale, rendiconto gestionale e relazione di missione;

–  al contrario, gli enti con introiti complessivamente considerati inferiori a 220.000,00 euro possono predisporre un bilancio in forma di rendiconto per cassa.
 

Lo stato patrimoniale.

Il modello dello stato patrimoniale non differisce molto da quello delle società di capitali.

Le differenze sono le seguenti:

– nella sezione A: Quote associative o apporti ancora dovuti (rispetto a crediti verso soci per versamenti ancora dovuti);
–  nella sezione B: tra le altre, delle voci distinte per Immobilizzazioni immateriali non strumentali e per Immobilizzazioni materiali non strumentali.

Le riserve sono differenziate in patrimonio vincolato e patrimonio libero.

Alla sezione crediti, vengono disciplinati i crediti verso:

– gli utenti (non clienti);
– gli associati e i fondatori;
– gli  enti pubblici ;
– i soggetti privati per contributi;
–  enti della stessa rete associativa;
–  altri enti del Terzo settore.

Sono altresì previsti i crediti da 5 per mille.

Rendiconto gestionale e di cassa

Rendiconto gestionale

Due le sezioni in cui sarà diviso il rendiconto gestionale:
– una attinente agli «oneri e costi»;
–  e l’altra i «proventi e i ricavi».

Rendiconto di cassa .

Si suddivide in due sezioni:
– una relativa alle entrate ed uscite di carattere generale dell’esercizio;
– una seconda  dedicata alle uscite da investimenti ed entrate da disinvestimenti in immobilizzazioni, con il calcolo specifico dell’avanzo/disavanzo relativo a tali gestioni.

La relazione di missione

In essa, oltre alle informazioni generali sull’ente, i dati sugli associati o i fondatori, conterrà le informazioni sui fondi e contributi ricevuti con specifiche finalità e sulla natura delle erogazioni liberali ricevute.
 

Relazione del revisore.

L’articolo 31 del Cds stabilisce che i soggetti incaricati della revisione saranno tenuti, con apposita relazione, a esprimere un giudizio sul bilancio. Tale relazione comprenderà anche il giudizio di coerenza fra bilancio e relazione di missione.

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